L’importanza dell’attività fisica, dell’alimentazione e del benessere psicologico nel periodo POST-PARTO

L’importanza dell’attività fisica, dell’alimentazione e del benessere psicologico nel periodo POST-PARTO

L’importanza dell’attività fisica, dell’alimentazione e del benessere psicologico nel periodo POST-PARTO

 (L'articolo non è ancora disponibile in tedesco).

Nella fase di ripresa post parto si consigliano un’attività fisica ed un’alimentazione quanto più personalizzate possibile, ricordandosi di non forzare i tempi procedendo per gradi.

All’inizio del percorso in palestra andranno svolti dei test dal trainer sia per valutare mobilità e funzionalità del diaframma e del pelvico (stressati ambedue dalla compressione e sollecitazione del feto e dalla nascita), sia per valutare le competenze o eventuali disfunzioni motorie.

Particolare attenzione va data alla colonna vertebrale, in quanto i muscoli potrebbero essere più deboli a causa dell’azione ormonale e dalla sollecitazione avventuta nell’ultimo trimestre. A tal proposito bisognerà lavorare con esercizi mirati al rinforzo ed al ripristino delle curve fisiologiche intervenendo in primis su diaframma e pavimento pelvico.

La modalità del parto, se naturale o cesareo, è la chiave per capire che tipo di percorso post-parto intraprendere per l’attività fisica.

In caso di parto naturale la mamma potrà, se tutto è andato bene, riprendere l’attività fisica già entro il primo mese dalla nascita del bambino. Di fondamentale e primaria importanza però è svolgere gli esercizi di ripristino del pavimento pelvico fin da subito per prevenire disturbi di incontinenza degli sfinteri, prolassi o disfunzioni sessuali. Si inizia con esercizi in posizione supina per poi passare a posizione seduta in gravità.

In caso di parto cesareo, sarà necessario pazientare non meno di 6 settimane ed avere il benestare del ginecologo per poter ripartire. Un’attenzione fondamentale va data alla cicatrice per evitare la formazione di aderenze interne che potrebbero ritrovarsi anche distali dalla zona interessata o la deiscenza della ferita se non si attendono le tempistiche corrette per riprendere le normali attività.

Nonostante le sollecitazioni siano inferiori nel cesareo, rimane anche qui di fondamentale importanza il ripristino del pelvico e del diaframma.

Un moderato calo ponderale durante il post partum è scevro da controindicazioni per la mamma e sicuro per la normale crescita del neonato. Bisogna ricordarsi di implementare le calorie giornaliere di circa 500-600/die oltre al normale fabbisogno energetico giornaliero e bere non meno di 2,5 lt/die di liquidi per soddisfare la calibrazione corretta del latte.

E’ utile ricordare che l’esercizio fisico potrebbe alterare il sapore del latte materno per l’acidosi lattica, che durerà però soltanto poche ore dalla fine dell’attività fisica, per cui basterà prendere dei semplici provvedimenti per evitare che il bimbo abbia dei rigurgiti dopo l’allattamento, come ad esempio, allattare prima dell’allenamento oppure prelevare del latte e lasciarlo in conservazione nel frigorifero da somministrare nella poppata successiva all’allenamento. Il tempo necessario al recupero della normalità è di qualche ora.

A seconda del tipo di parto, sarà importante integrare, tramite la mamma al bimbo, la corretta flora batterica, soprattutto nei nati attraverso parto cesareo.

Inoltre, sarà importante valutare la quantità di omega 3 della madre e della vitamina D che può trasmettere o meno attraverso l’alattamento al bambino, per favorire la crescita ossea, il corretto funzionamento del sitema immunitario e lo sviluppo cerebrale.

A proposito di omega 3. La ricerca scientifica suggerisce la loro efficacia nel prevenire i casi di depressione post partum, una condizione di malessere profondo che colpisce circa il 10 % delle neo mamme e che è caratterizzata da sintomi di una certa gravità (ansia, senso di inadeguatezza, preoccupazione eccessiva nei confronti del neonato o, viceversa, totale disinteresse verso il nuovo arrivato, paure infondate, disturbi del sonno e dell’alimentazione). Perché accade questo?

Solo chi è madre può comprendere fino in fondo quale sia il groviglio di emozioni e di significati che la maternità e, soprattutto, la nascita del proprio bambino portano con sé. Diventare madre comporta un cambiamento del proprio assetto mentale, quello che Daniel Stern, famoso psicoanalista dell’età evolutiva, definisce “assetto materno”. Nel suo famosissimo saggio “Nascita di una madre”, Stern scrive: “non sarete mai più la stessa persona che eravate prima della nascita del vostro bambino”, a sottolineare quali ripercussioni emotive siano intimamente connesse con i vari cambiamenti di cui la donna sarà investita (non più solo donna, moglie, figlia, lavoratrice, ma anche madre) a partire dalla gravidanza.

Tali ripercussioni emotive sono sicuramente amplificate nell’immediato post parto, quando la maggior parte delle neo mamme si trova a fare i conti con quel fenomeno noto come “baby blues”: malinconia, irritabilità

e inquietudine sopraggiungono fisiologicamente a causa delle variazioni ormonali legate al parto, ma si risolvono spontaneamente in un breve periodo.

Di altra natura e intensità sono i sintomi della depressione post partum, particolarmente insidiosa perché nella maggior parte dei casi non viene riconosciuta, compresa e legittimata dalla famiglia e dalla società. Esiste, purtroppo, il luogo comune tale per cui gravidanza e nascita del nuovo arrivato non possano portare con sé altro che gioia. Ed è proprio questo che acuisce i sentimenti di colpa e di vergogna che provano le mamme che soffrono di depressione e che non consente loro di richiedere tutto l’aiuto di cui avrebbero bisogno.

Gli omega 3 e l’esercizio fisico sono validissimi alleati nel sostenere positivamente il tono dell’umore delle neo mamme, in quanto sono legati al rilascio di serotonina ed endorfine, entrambe note come “ormoni della felicità”. Inoltre, il confronto con consulenti del benessere psicologico sicuramente consente di ridimensionare e normalizzare le proprie paure, e di ritagliarsi uno spazio e un tempo dedicati a sé. Il ricorso a specialisti della salute mentale è, invece, d’obbligo e rappresenta il primo intervento da attuare negli stati depressivi più profondi.

Per info :

Aldo Zacchero – Personal Trainer

Francesca Guidetti – Medico Chirurgo con Master in Nutrizione

Letizia Gennari – Psicologa

www.justtraining.net

Info@justtraining.net

Con gentile collaborazione dell’ostetrica dell’ospedale Valduce di Como, Tarricona Laura

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