Respectful parenting: l’educazione rispettosa che aiuta figli e genitori

Respectful parenting: l’educazione rispettosa che aiuta figli e genitori

Respectful parenting: l’educazione rispettosa che aiuta figli e genitori

Quanto può essere difficile educare un figlio?

Non è raro farsi prendere dall’ansia e dalla paura di sbagliare, di fare qualcosa che possa compromettere il benessere del tuo piccolo e il suo legame con te. Fortunatamente esistono degli approcci educativi interessanti ed efficaci che possono aiutare super genitori e bambini a vivere con serenità la crescita e il rapporto familiare. Oggi vogliamo parlare del respectful parenting.

Respectful parenting: cosa significa?

Letteralmente significa “genitorialità rispettosa”. Il respectful parenting è un metodo educativo ideato da Magda Gerber, un’educatrice della prima infanzia che nel 1978 ideò questo approccio conosciuto anche come metodo RIE.

 

Il respectful parenting si basa su tre concetti fondamentali: il rispetto, il legame e la fiducia. La Gerber sradica convinzioni errate quali l’onniscienza del genitore e permette di adottare una prospettiva che contribuisce a rafforzare l’autostima del bambino e che gli fornisce gli strumenti necessari per crescere nel benessere sia fisico che psicologico.

Conosciamo Magda Gerber

Magda Gerber nasce nel 1910 ed è passata alla storia per il suo impegno come educatrice dell’infanzia e per l’ideazione dell’approccio educativo RIE. La donna, spinta dal desiderio di fornire a genitori e figli nuovi ed efficaci strumenti di educazione, fonda un’associazione non a scopo di lucro volta al benessere dei bambini.

 

L’incontro di Magda con la pediatra ungara Emmi Pikler e le sue teorie innovative riguardanti l’educazione segnano l’inizio di un percorso che porterà allo sviluppo del respectful parenting.

 

Grazie alla sua associazione, Magda Gerber è riuscita nel tempo a far sedimentare un approccio educativo che presta particolare attenzione ai bisogni emotivi dei più piccoli e che aiuta i genitori ad accompagnare al meglio i propri figli durante la crescita.

 

Oggi questo metodo non è considerato obsoleto, anzi, molti esperti continuano a studiarlo e a proporlo.

Ma in cosa consiste esattamente?

I 7 principi del respectful parenting

Come già detto, fiducia, legame e rispetto sono le tre parole magiche che un genitore deve sempre tenere a mente quando educa il proprio bambino seguendo il metodo di Magda Gerber.

 

Se non hai ancora le idee molto chiare e non sai da dove cominciare, puoi seguire i 7 principi del respectful parenting, che ti aiuteranno ad accompagnare tuo figlio nel corso della sua crescita.

 

Il bambino non è una creatura aliena ma un essere umano con desideri, emozioni e bisogni. Compito di mamma e papà non è quello di soffocare i figli con il proprio ego e le proprie convinzioni ma quello di fornire loro gli strumenti adatti alla buona crescita.

 

  1.  La fiducia sta alla base di un legame solido Un buon genitore ha fiducia nelle potenzialità di suo figlio e nella sua capacità di imparare le cose giuste al momento giusto. Per questo motivo è sempre bene fermarsi a osservare il comportamento del bambino, per comprendere meglio i suoi bisogni e stimolarlo.
  2. Preparare un ambiente adeguato La presenza di un ambiente adatto è fondamentale per il bambino. Le caratteristiche dello spazio che lo circondano gli permetteranno di muoversi agevolmente, di esplorare e di sperimentare con tutti i sensi e naturalmente di non mettersi in pericolo. Aggiungi quindi oggetti e giochi stimolanti ed elimina tutti gli elementi di pericolo. In tal modo tuo figlio si divertirà e starà bene e tu non dovrai stare in ansia.                                                                                               A proposito di giochi, non sai cosa prendere? Prova a dare un’occhiata alla sezione Pikler del catalogo Love Babies. Qui troverai prodotti sicuri e divertenti che stimoleranno tuo figlio
  3. Giocare in autonomia Molti genitori si stancano e stressano tutta la giornata per stare dietro e giocare con i propri bambini. Oltre a essere controproducente, a lungo andare diventa pure logorante e il piacere di stare insieme viene adombrato dalla fatica. I più piccoli in realtà hanno tutti gli strumenti necessari per giocare in autonomia, non serve guidarli e farli giocare “nella maniera giusta”. L’infanzia è il periodo dell’esplorazione e della curiosità. Lascia fare e vedrai che riceverai moltissime sorprese. 
  4. Muoversi in libertà  Il bambino ha bisogno di muoversi in libertà e questo gli può essere concesso in un ambiente sicuro. Naturalmente come genitore dovrai comunque prestare attenzione a eventuali elementi di pericolo, ma in generale, lasciare che tuo figlio esplori lo spazio circostante lo aiuterà nello sviluppo. 
  5. Il bambino non è un soggetto passivo Come già detto, il bambino è un essere umano con emozioni e desideri e non un soggetto passivo. Per tale motivo è fondamentale coinvolgerlo nelle attività che lo riguardano, come ad esempio il bagnetto, i giochi insieme o il cambio del pannolino. Il genitore non lo deve trattare come un bambolotto e prendersi invece cura di lui relazionandosi con i gesti e con le parole. 
  6. L’importanza dell’osservazione L’importanza dell’osservazione da parte del genitore è stata già menzionata. Quest’attività può risultare noiosa ma consente di individuare le esigenze del bambino e di imparare a rispondere a esse senza essere troppo intrusivi.   
  7. Anche dire no aiuta a crescere Come in tutte le cose, anche negare talvolta è giusto e necessario. Il genitore deve saper imporre dei limiti per permettere al bambino di vivere la sua quotidianità in sicurezza e crescere con il rispetto verso l’altro e l’umiltà di ascoltare la voce di chi gli vuole bene.

 

Questi sono i principi del respectful parenting. Se quest’approccio ti intriga, ti consigliamo di seguire il blog e i podcast di Mamma Superhero.

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