La febbre nel bambino è una condizione temporanea che, in genere, non deve destare particolare preoccupazione nei genitori. Si manifesta in più forme e con differenti cause ma è possibile riconoscerne i segnali prestando attenzione alla temperatura corporea interna. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha reso note delle importanti linee guida al riguardo; infatti è considerata normale una temperatura compresa tra i 36,5°C e i 37,5°C. Ogni individuo ha un organismo unico e questo vale anche per i bambini; proprio per tale motivo le informazioni dell’OMS sono solo indicative, ma è comunque certo che il superamento dei 37,5°C attraverso misurazione ascellare è un valore che identifica la presenza di febbre.
Prima di proseguire bisogna ricordare che questa non è una malattia, bensì una risposta utile dell’organismo ad agenti esterni infettivi. In breve è un meccanismo di difesa contro virus e batteri. Quando si è piccoli si è maggiormente esposti a questi nemici invisibili, specialmente durante la stagione invernale o quando si comincia a frequentare l’asilo nido e la scuola dell’infanzia. I bambini, nei primi anni di vita, solitamente vanno incontro a diverse tipologie di malattie, le più note quelle esantematiche, tra cui morbillo e varicella. Ma la febbre può arrivare anche a causa di un raffreddore o di altri malanni che infiammano, ad esempio, le orecchie o le tonsille.
In tutti questi casi le mamme e i papà devono prestare attenzione alle reazioni del figlio e adoperarsi per ridurre il suo malessere.
Febbre nel bambino: cosa fare quando si presenta
La febbre nel bambino, oltre alla temperatura corporea più alta del normale, può portare ad un rigonfiamento dei linfonodi, a mancanza di appetito e a stanchezza. I genitori possono ridurre l’indisposizione del proprio figlio tramite l’applicazione di alcune misure molto facili da completare a casa ma, prima di questo, è necessario consultare il pediatra di famiglia per riconoscere l’effettivo stato di salute del piccolo.
In alcuni casi è imperativo rivolgersi al medico immediatamente, ovvero quando il bambino ha un’età inferiore ai 6 mesi, quando la sua temperatura supera i 40°C, se manifesta difficoltà respiratorie o convulsioni, se presenta rigidità nucale e se è affetto da patologie importanti, come cardiopatia o diabete.
Se durante il corso della malattia tuo figlio è molto disturbato, su consiglio del pediatra puoi somministrare un antipiretico. Oltre a questo, per dargli sollievo, devi accertarti che sia sempre ben idratato, magari preparando dell’acqua dolcificata o succhi di frutta fatti in casa; la presenza di zucchero può essere un valido aiuto nel prevenire la chetosi, conosciuta anche come acetone.
È importante anche non costringerlo a mangiare, se non si sente, e proporgli dei pasti leggeri come brodi e ortaggi cotti, presentandoglieli magari in maniera giocosa. Non sai come? Presso il nostro e-shop Love Babies puoi trovare tanti simpatici prodotti dedicati alla pappa!
Cosa evitare
I genitori devono evitare di effettuare spugnature con acqua o alcool perché possono creare malessere e portare a vasocostrizione.
Questi sono alcuni consigli su come trattare la febbre nel bambino. Naturalmente è importante fare sempre riferimento al proprio pediatra; per il resto, basteranno tante cure e le coccole di mamma e papà.
Questo articolo è stato scritto in collaborazione con il Centro Pediatrico del Mendrisiotto.